Dopo la pausa del Sabato Santo, giornata definita aliturgica, si giunge finalmente alla Domenica di Pasqua e all'attesa "Giunta": il ricongiungimento tra la Madre e il Figlio risorto. Protagonisti sono le statue della Madonna, coperta con un velo nero e quella del Cristo Risorto, portate da giovani vestiti di bianco.
Già di buon mattino i "santari" portano in giro per le strade, anche le più periferiche, i "Santuni"; intanto in Piazza Filippo Cordova fervono i preparativi. Le statue di Cristo Risorto e della Madonna vengono posizionati ai due lati della piazza in posizione tale che non possano guardarsi; una rappresentanza di tutte le Confraternite crea una doppio cordone tra cui sfilano in un andirivieni continuo i "Santuni", accompagnati da giovani con stendardi infiorati e frotte di ragazzini.
Il passo diventa molto veloce fino ad una vera e propria corsa ed è finalizzato alla ricerca di Gesù che non si trova più nella sua tomba; si assiste alle corse di San Pietro che, per tre volte (quante furono le negazioni), accompagnato dagli stendardi e da frotte di ragazzini, fa la spola tra la Madonna e Gesù.
Infine Giovanni va incontro a Pietro per comunicargli che Cristo è risorto ed insieme vanno ad annunciarlo alla Madonna che già si avvicina al centro della piazza.
Alle dodici in punto le due statue vengono avvicinate e avviene l’incontro, cioè la "Giunta"; si fa saltare il velo nero alla Madonna e alle due statue si fanno fare inchini e si sollevano come fossero fuscelli.
Fra un tripudio dei "Santuni" che saltano di gioia, le statue vengono fatte anch'esse saltare e la banda finalmente intona una musica allegra, tra il suono festoso delle campane ed il frastuono dei mortaretti. Quindi si ricompone il corteo e i due simulacri, letteralmente scortatati dai dodici "Santuni", intraprendono la processione del ritorno; la Madonna accompagna il Figlio nella Chiesa Madre e solo allora ritornerà nella chiesa di Santa Maria La Cava dalla quale era uscita.
La festa oggi si svolge tutta in piazza da mezzogiorno all'una circa, ma una volta i "Santuni" partivano nella ricerca del Cristo già di buon mattino in giro per tutto il paese e spesso anche in campagna. Ovunque trovavano ristoro, soprattutto vino e biscotti, e quando (in modo particolare San Pietro) eccedevano nelle libagioni e si attardavano a dormire in qualche stalla, si restava in piazza per ore ad aspettarli; e poiché dovevano essere San Pietro e San Giovanni a portare la lieta novella a Maria, non si faceva la "Giunta" finché questi non tornavano o qualcuno non andava a prelevarli.
*** Nota - La Sicilia ha un ricco patrimonio di tradizioni religiose e folkloristiche che trovano il loro acme nel corso della Settimana Santa e della Pasqua, quando fede e attaccamento alla tradizione si mescolano creando un'atmosfera affascinante e coinvolgente.
Questo è soprattutto vero per Aidone dove la popolazione ha dovuto combattere per mantenere e trasmettere i valori delle proprie tradizioni.
Gli aidonesi hanno difeso queste tradizioni con le unghie e con i denti, anche quando si sono cristallizzate in riti poco comprensibili.
Infatti il legame ai riti, alle funzioni e processioni, che iniziano la Domenica delle Palme e si concludono con la Giunta di Pasqua, è stato sempre così viscerale e insito negli aidonesi che nel 1960 il ridimensionamento della "Giunta", ordinato dal Vescovo di allora Monsignor Catarella, provocò una vera e propria rivolta popolare con feriti, contusi ed arrestati.
La caratteristica della "Giunta" erano allora e sono ancora oggi i "Santuni", giganti di cartapesta dagli abiti coloratissimi che rappresentano i dodici Apostoli. Il Vescovo, considerandoli alla stregua di feticci pagani, ordinò che la "Giunta" si facesse senza di loro, ma questo scatenò l'ira dei cittadini che, impossessatisi delle statue della Madonna e del Cristo Risorto, decisero di farsi la festa da soli, senza l'ausilio dei preti che sfuggirono alla folla inferocita trovando riparo nelle chiese.
La "Giunta", dopo questi disordini, per motivi di pubblica sicurezza fu sospesa per oltre dieci anni; fu ripresa nel 1971 e da allora mantenuta come un tesoro prezioso.
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal web.
- Foto tratte dal web.